Una soluzione innovativa e avanzata per produrre energia rinnovabile e sostenibile. Può essere definita così l'ibridizzazione tra solare e idroelettrico che ha dato vita agli impianti fotovoltaici galleggianti di Venaus, in Val di Susa, e a quelli a copertura del canale di presa di Narzole, in provincia di Cuneo, entrambi realizzati dal Gruppo Enel.
A Venaus sulla vasca di raccolta della centrale idroelettrica è stato costruito un impianto fotovoltaico galleggiante, con pannelli flottanti disposti direttamente sulla superficie dell'acqua, senza occupare nuovo suolo e migliorando sia la sostenibilità dell'impianto sia l'efficienza energetica. A Narzole, invece, un canale di adduzione lungo quasi dieci chilometri è stato coperto parzialmente da pensiline con circa 2.600 moduli fotovoltaici bifacciali.
Nell’impianto idroelettrico di Venaus, il fotovoltaico galleggiante, oltre a produrre energia pulita, riduce l'evaporazione dell'acqua del bacino migliorandone le prestazioni, e contribuisce alla realizzazione della transizione energetica. Tutto è iniziato nel 2023 con un impianto da 1 MW, potenziato poi nel 2024 fino a 2 MW, con una produzione di circa 2,4 GWh all'anno. I pannelli della struttura sono bifacciali, cioè dotati di celle solari in grado di assorbire la luce su entrambi i lati, e garantiscono una produzione annua di circa 1.200 MWh. L'intero progetto contribuisce al fabbisogno energetico di oltre 100.000 famiglie, evitando più di 100.000 tonnellate di CO2 all'anno.
Nello stesso bacino Enel ha inoltre sviluppato un sistema di desedimentazione integrato, che movimenta i sedimenti sul fondo del bacino per rimuoverli gradualmente, evitando così lo svuotamento periodico dell'invaso.
Un altro esempio concreto di integrazione tra tecnologie è Narzole, centrale idroelettrica storica, in esercizio dal 1946. In questo caso, il progetto di ibridizzazione con il fotovoltaico riguarda l’intervento di copertura con pensiline fotovoltaiche del canale di adduzione della centrale.
Complessivamente oggi l’impianto può generare 5,75 MW idroelettrici e 1 MW fotovoltaico, con una produzione media annua pari apari a circa 23 GWh dalla componente idroelettrica e 1,3 GWh da quella solare. Ciò consente di evitare circa 14.500 tonnellate di CO₂ e di soddisfare il fabbisogno elettrico di oltre 8.000 famiglie.
A Venaus e Narzole l'ibridazione coincide con l'integrazione nello stesso sito di diverse tecnologie rinnovabili e soluzioni operative che migliorano efficienza, continuità di servizio e sostenibilità per la comunità, il tutto nel rispetto del territorio. I due impianti, infatti, oltre a produrre rinnovabile integrata, hanno indirettamente portato anche svariati benefici locali, come la messa in sicurezza degli argini, la presenza di sistemi di monitoraggio e videosorveglianza dei bacini, la riduzione dell'evaporazione dell'acqua e perfino la creazione di un nuovo tratto di pista ciclabile illuminata e accessibile.
I pannelli solari, non occupando nuovo suolo e sfruttando una superficie già antropizzata, riducono il consumo di territorio agricolo o naturale. L'impatto paesaggistico, inoltre, risulta minimo, visto che l'infrastruttura si sovrappone a opere artificiali preesistenti. Le strutture di Venaus e Narzole, infine, favoriscono la disponibilità elettrica e valorizzano il turismo lento e sostenibile, contribuendo in modo tangibile alla transizione energetica. Non solo: sono il simbolo di un approccio condiviso allo sviluppo sostenibile, basato su collaborazione, ascolto e sinergia con le amministrazioni locali. L'acqua resta al centro, ma lavora insieme al sole.