"Basta violenti e provocatori ai cortei". Ora il Pd si sveglia contro i teppisti pro-Pal

Scritto il 14/10/2025
da Luca Sablone

Il Partito democratico di Udine condanna i facinorosi in kefiah: "Vogliono sfasciare pezzi di città e creare tumulti, nessuna scusa per chi delinque". Una lezione alla loro segretaria Schlein

La violenza scatenata dai pro-Pal a Udine contro le forze dell'ordine è solo l'ultimo episodio di una lunga serie in cui i manifestanti in kefiah hanno mostrato il loro volto: con la scusa della causa palestinese, scendono in piazza per innescare tafferugli e scagliarsi contro gli agenti. Per settimane la sinistra ha minimizzato il problema, sostenendo il tenore pacifico dei cortei. Ma gli scontri prima di Italia-Israele hanno raggiunto un livello così grave che persino il Partito democratico è stato costretto a prendere le distanze.

Dopo aver ignorato il vero volto dei pro-Pal, ora il Pd si sveglia e sbotta contro i teppisti che mettono a soqquadro intere città. Di fronte alle immagini da guerriglia urbana che arrivano da Udine - con tanto di pali, insegne e tombini divelti nel tentativo di lanciarli contro gli uomini in divisa, costretti poi a replicare con l'utilizzo degli idranti e dei lacrimogeni - i dem locali non hanno potuto chiudere gli occhi. E così il segretario del Pd provinciale e cittadino di Udine, Luca Braidotti e Rudi Buset, hanno condannato le tensioni provocate dai facinorosi ai danni dei poliziotti.

I due esponenti del Partito democratico sono andati dritti al punto: "Basta con questi violenti e provocatori". Hanno dunque preso le distanze da episodi "che lasciano amarezza e rabbia nelle migliaia di persone che si sono mosse civilmente per chiedere pace". E, senza giri di parole, hanno ammesso che diverse persone sono arrivate a Udine "con l'intenzione di sfasciare pezzi di città e creare tumulti a prescindere", e lo hanno fatto nascondendosi dietro bandiere "che a loro non appartengono".

"Nessuna scusa per chi delinque in questo modo incivile", hanno tuonato Braidotti e Buset. Che hanno espresso vicinanza e solidarietà ai giornalisti aggrediti e alle forze dell'ordine impegnate per la sicurezza pubblica. Parole di onestà intellettuale e di grande chiarezza, che non lasciano spazio a libere interpretazioni e che condannano duramente chi sfila per le vie delle città non perché sposa la causa palestinese, ma perché sfrutta un movimento popolare per aggredire gli agenti e provocare disordini. Un atto di lucidità, da parte del Pd locale, che dovrebbe far riflettere la sinistra nazionale e la segretaria Elly Schlein: piuttosto che ridimensionare il problema, non sarebbe meglio prendere di petto la questione e dissociarsi senza mezzi termini dai teppisti? Basta poco.