Donald Trump torna a strigliare l'Ucraina, ma anche gli europei e la precedente amministrazione americana, mentre cerca di imporre il suo piano di pace per arrivare alla fine del conflitto. Nel giorno in cui a Ginevra le delegazioni di Kiev, Washington e Bruxelles si sono incontrate per ragionare sulla sua proposta, il presidente Usa ha accusato "la leadership ucraina di non mostrare alcuna gratitudine per i nostri sforzi", attaccato gli europei che "continuano a comprare petrolio dalla Russia", e il predecessore per la sua inazione all'inizio della guerra. "Ho ereditato una guerra che non sarebbe mai dovuta accadere, una perdita per tutti - ha scritto il tycoon - È iniziata molto prima che io assumessi l'incarico per un secondo mandato, durante l'amministrazione dello Sleepy Joe Biden, ed è solo peggiorata. Se le elezioni presidenziali del 2020 non fossero state truccate e rubate, non ci sarebbe alcun conflitto".
In Svizzera è arrivato ieri il segretario di Stato Usa Marco Rubio con il rappresentante speciale di Trump Steve Witkoff, che avrebbe negoziato l'accordo attraverso i canali diretti con Mosca (la Casa Bianca ha riconosciuto che ha redatto la proposta insieme all'inviato di Vladimir Putin Kirill Dmitriev durante un incontro a Miami). Mentre a guidare i negoziatori di Kiev è Andriy Yermak, capo di gabinetto di Zelensky e suo consigliere più fidato. Tra le ipotesi evocate da funzionari statunitensi per rafforzare le garanzie di sicurezza di Kiev, come rivelato dal Washington Post, ci sono il possibile invio di missili a lungo raggio Tomahawk, la rimozione o modifica dei limiti all'esercito e la costruzione di un "muro" di sicurezza sulla linea del cessate il fuoco usando una tecnologia avanzata. La clausola che prevede un'amnistia post-bellica è stata invece inserita su richiesta dell'Ucraina, per rassicurare Zelensky e i membri del suo governo che non saranno perseguiti se lo scandalo di corruzione attuale si amplia. Secondo Axios, che cita fonti americane e ucraine, gli alti funzionari a Ginevra stanno facendo progressi verso un possibile accordo. Rubio sta cercando di "appianare" i dettagli del piano di Washington, e Zelensky ha elogiato il fatto che "la diplomazia è stata rinvigorita", esprimendo la speranza che "il dialogo possa essere costruttivo". La trattative continueranno nelle prossime ore, ha spiegato il titolare di Foggy Bottom: "Lavoriamo su alcuni dei suggerimenti che ci sono stati offerti, stiamo apportando alcune modifiche nella speranza di ridurre ulteriormente le divergenze e avvicinarci a qualcosa che sia l'Ucraina che, ovviamente, gli Stati Uniti condividano pienamente". Tra i nodi da sciogliere - spiega - "i ruoli di Ue e Nato". Poi non ha lesinato ottimismo: "È l'incontro più produttivo e significativo di sempre". "La deadline è che vogliamo concludere il prima possibile, sarebbe ideale farlo entro giovedì". Anche Yermak concorda: "Abbiamo fatto ottimi progressi e stiamo procedendo verso una pace giusta e duratura". Poi ringrazia i "nostri grandi amici", Stati Uniti e Trump.
Trump, intanto, prima di rilanciare la retorica della scarsa gratitudine di Kiev, aveva riaperto le porte alla mediazione diplomatica passando dall'ultimatum per il piano fissato a giovedì (giorno del Ringraziamento negli Usa) al vertice domenicale nella neutrale Svizzera. Intanto, sempre il Washington Post ha affermato che se Zelensky accettasse l'accordo quadro dopo i colloqui di Ginevra, Witkoff potrebbe portarlo a Putin, anche se probabilmente non subito. Le fonti hanno insistito sul fatto che "la proposta di pace di Trump non è così filorussa come potrebbe sembrare e che il miglior giudice sarà Zelensky. Se lui approverà l'accordo, l'onere passerà a Mosca. Se lo rifiuterà, la guerra probabilmente continuerà fino al prossimo anno e oltre".
Ieri, tuttavia, il segretario di Stato è stato costretto a intervenire dopo le affermazioni di un gruppo di senatori secondo cui il piano sembra una "lista dei desideri" redatta dal Cremlino. Prima il portavoce di Foggy Bottom, Tommy Pigott, ha scritto che "questo è palesemente falso (...). Il piano è stato redatto dagli Stati Uniti, con contributi sia dai russi che dagli ucraini". Poi ha assicurato che "la proposta di pace è stata elaborata dagli Usa". "Viene offerta come un solido quadro di riferimento per i negoziati in corso", ha aggiunto, precisando che "si basa sul contributo della parte russa. Ma anche sul contributo precedente e attuale dell'Ucraina".

