Orologi svizzeri, tempi duri in Usa

Scritto il 03/08/2025
da Gian Maria De Francesco

L’aliquota al 39% minaccia l’export

L'effetto dirompente dei dazi americani del 39% sui prodotti svizzeri si rifletterà soprattutto sugli orologi. Per i cittadini statunitensi potrebbero raggiungere costi proibitivi: nel 2024 gli Usa rappresentavano il 16,8% delle esportazioni di orologi svizzeri, per un valore di circa 4,4 miliardi di franchi (4,7 miliardi di euro). I produttori svizzeri Swatch Group e Richemont, così come Watches of Switzerland, rivenditore di Rolex e Patek Philippe quotato alla Borsa di Londra, dovranno affrontare difficoltà se i dazi entreranno in vigore la prossima settimana come previsto. L'aliquota del 39%, il dazio supera il 31% proposto da Trump nel Liberation Day di aprile e supera di gran lunga il 15% applicato ai paesi dell'Unione europea confinanti con la Svizzera.

Brian Duffy, ad di Watches of Switzerland, ha fatto sapere che il livello dei dazi è stato "uno choc", ma ha insistito sul fatto che l'azienda è in una posizione migliore rispetto ad alcuni concorrenti, grazie alla sua clientela facoltosa. "La domanda di orologi continua a superare l'offerta", ha dichiarato al Financial Times. L'azienda cercherà di anticipare gli ordini e spedire le scorte in anticipo per contrastare i cambiamenti. Tuttavia, è limitata dalla quantità di scorte disponibili e Duffy ha riconosciuto che gli orologi "potrebbero diventare più costosi" negli Stati Uniti. Barclays ha spiegato che anche marchi di fascia alta come Rolex e Patek Philippe, che limitano deliberatamente l'offerta per aumentare la desiderabilità e il valore, potrebbero avere difficoltà con dazi così elevati, mentre "i marchi non soggetti a vincoli di fornitura avranno più difficoltà ad aumentare i prezzi in modo sostanziale". A giugno le esportazioni di orologi dalla Svizzera verso gli Stati Uniti sono diminuite del 18% rispetto all'anno precedente.