"L'Italia può eliminare Israele...". Bufera sul giornalista del Tg3: ecco cos'ha detto

Scritto il 14/10/2025
da Luca Sablone

Le parole dell'inviato diventano un caso. Ira di Fratelli d'Italia: "La Rai intervenga con fermezza". Gasparri (FI): "Fomentatore di odio"

Non si placano le polemiche: la partita tra Italia e Israele continua a far discutere. Gli animi si sono fatti sempre più accesi a ridosso della sfida per la qualificazione ai Mondiali, tanto che sono andati in scena degli scontri tra manifestanti e agenti. Ma la situazione è diventata incandescente anche dal punto di vista verbale. Tutto è partito dalle parole di Jacopo Cecconi, inviato del Tg3 a Udine, durante il servizio a poche ore dall'inizio della gara. Un'uscita infelice che ha scatenato la bufera politica.

I termini utilizzati dal giornalista non sono passati inosservati: "L'Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo, vincendo". Ed è proprio quell'"almeno" che ha mandato su tutte le furie il centrodestra, che ha chiesto provvedimenti immediati per una considerazione che - specialmente in questo periodo - è piuttosto scivolosa. Perché Cecconi ha ritenuto necessario utilizzare la parola "almeno"? A cosa faceva riferimento? Sosteneva, per caso, che la nostra Nazionale dovrebbe eliminare Israele "almeno" sul rettangolo di gioco perché colpevolmente lo Stato italiano non lo fa sul piano politico e diplomatico? In una nota il Cdr del Tg3 ha precisato: "Cecconi non ha mai nemmeno pensato di accennare o alludere all’eliminazione dello Stato di Israele. La sua frase estrapolata faceva parte di un discorso riferito esclusivamente alla competizione calcistica. L'uso strumentale e fuori contesto della sola ultima frase costituisce un grave fraintendimento".

Ma il tutto è ancora più surreale perché arriva il giorno dopo in cui è stato formalmente avviato il processo di pace a Gaza. E infatti per Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, si tratta di "parole gravissime" che fanno parte della logica della propaganda pro-Pal che nelle scorse settimane ha trovato ampio spazio nelle piazze. "È inaccettabile che queste frasi siano diffuse attraverso la Rai, il Servizio pubblico, che dovrebbe essere ispirato a ben altri valori e principi", ha tuonato l'esponente di FdI. Secondo cui la Rai dovrebbe intervenire "con fermezza" e chiarire quanto accaduto.

Anche Augusta Montaruli, deputata meloniana e vicepresidente della Commissione Vigilanza Rai, si è detta "esterrefatta e basita" dalle parole usate dal giornalista Rai: "Chiediamo che i vertici Rai e il direttore della testata prendano le distanze e che il giornalista si scusi per quanto detto". Sulla stessa linea Luca Sbardella, componente della Commissione Vigilanza Rai in quota Fratelli d'Italia: "Parole fuori luogo, parole di odio che stridono con il momento storico che stiamo vivendo". Per Francesco Filini, capogruppo di FdI nella Commissione Vigilanza Rai, siamo di fronte a dichiarazioni "che istigano all’odio e alla violenza" e che perciò "non possono essere tollerate, in particolare nel Servizio pubblico"; dunque presenterà immediatamente un'interrogazione "perché sia fatta luce su questo riprovevole episodio”.

Durissima la reazione di Alessandro Morelli. Il senatore della Lega, rilanciando su X il video dell'intervento di Cecconi, non le ha mandate a dire: "L’evoluzione del Tg3: da TeleKabul a TeleHamas!". Puntuale anche la feroce critica di Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e membro della Vigilanza Rai, che ha puntato il dito contro le "parole deliranti" dell'inviato, auspicando che il direttore del Tg3 e altri dirigenti di Viale Mazzini prendano dei provvedimenti immediati "contro questo fomentatore di odio". "Se poi ha parlato così per incapacità professionale a maggior ragione è bene che vada a meditare sulla sua inadeguatezza", ha concluso.