"La nostra politica non è subdola". Meloni replica ai vescovi

Scritto il 02/08/2025
da Francesca Galici

Dopo l'attacco del presidente della Cei e di Migrantes, il presidente del Consiglio ha rivendicato l'operato del governo: "Non mascheriamo l'intento di far rispettare le leggi dello Stato italiano"

Da più parti si esulta per la decisione della Corte di Giustizia Europea che demanda ai giudici il controllo della lista dei Paesi sicuri a 10 mesi dall'introduzione del nuovo regolamento europeo che cambierà tutto, rendendo di fatto inapplicabile la sentenza. Tra chi ha detto la sua in queste ore c'è anche mons. Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei e presidente della fondazione Migrantes, secondo il quale i centri in Albania sono "uno spreco di risorse impressionante". A suo avviso, quello che lui ha definito "il balletto di decreti e di leggi per utilizzare come hub, come centri di accoglienza e come Cpr le strutture costose realizzate in Albania" termina "con questa dichiarazione della Corte europea che ormai non lascia margini ad altre, subdole manovre per allontanare il dramma di migranti in fuga dai nostri occhi e dalla nostra responsabilità costituzionale".

Parole alle quali ha risposto direttamente il premier Giorgia Meloni attraverso le colonne del Corriere della sera: "La politica migratoria del Governo non è subdola". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che "subdolo, vocabolario alla mano, è chi maschera con altre apparenze intenti non lodevoli. Noi non mascheriamo l'intento di combattere le organizzazioni criminali o di far rispettare le leggi dello Stato italiano, obiettivi che consideriamo lodevoli. Subdoli sono ben altri comportamenti. Quindi respingo con fermezza le accuse di monsignor Perego e consiglio di avere maggiore prudenza nell'uso delle parole".

La Lega, in una nota diffusa questa mattina, ha annunciato una mozione di sfiducia per Ursula von der Leyen: "La decisione della Corte di Giustizia europea conferma l’assalto delle toghe rosse ai nostri confini, sia in Italia che all’estero. Non ci arrenderemo mai, siamo pronti a dare battaglia e in autunno i Patrioti presenteranno una mozione di sfiducia contro Ursula Von der Leyen, incapace di tutelare il Vecchio continente e l’Italia in particolare. Non solo sull’immigrazione ma su troppi dossier a partire dal folle green deal che non aiuta l’ambiente ma danneggia famiglie e imprese". Una certa soddisfazione, invece, emerge dalle parole di Silvia Albano, presidente di Magistratura democratica e tra i giudici pro-migranti: "Il giudice ha il dovere di verificare la legittimità della designazione, che è illegittima se il Paese non è sicuro per tutti, anche per le minoranze. Se per alcune categorie di persone il Paese non è sicuro non può essere designato Paese di origine sicura". Così ha parlato a La Repubblica, aggiungendo che "si voleva strumentalizzare politicamente queste decisioni sostenendo che erano in contrapposizione al governo. Ci sono state interrogazioni parlamentari, siamo stati chiamati eversivi in parlamento".